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Il discorso critico avviato con "L'esperienza dell'esilio nel Novecento tedesco", riprende con il presente volume indagando specificamente la produzione affidata dagli esuli a riviste pubblicate fuori dalla Germania. Vengono così riproposti all'attenzione del pubblico odierno gli interventi appassionati di Heinrich Mann sulla "Neue Weltbühne"; il dibattito sull'Espressionismo ospitato dalla rivista 'moscovita' "Das Wort" con gli interventi di Lukàcs, Klaus Mann, Brecht e altri; la protesta di Klaus Mann contro la barbarie nazionalista lanciata sulle colonne della "Sammlung"; il dibattito attorno alla Migranten-Literatur pubblicato sulla rivista "Das Neue Tagebuch". Il tema dell'esilio viene quindi approfondito indagando la produzione specifica di autori del rango di Benjamin, Th.Mann, Anna Seghers e Carl Zuckmayer, senza trascurare le voci minori di Gabriele Tergit o di Ruth Klüger. Il volume dedica infine una sezione alla lirica generata dall'esilio, nonché un capitolo in cui si dà voce al linguaggio della migrazione contemporanea, che vede scrittori e scrittrici in transito dalla patria orientale alla scrittura in lingua tedesca.